protesi mobile

Con il termine dentiera si fa riferimento a quella che professionalmente viene detta “protesi mobile tradizionale”.

Tale protesi si appoggia sulle gengive e può rivelarsi più o meno stabile in relazione a:

  • l’esperienza dello specialista;
  • la qualità del manufatto preparato dal dentista o dal laboratorio odontotecnico;
  • l’altezza della cresta ossea rimanente al termine delle estrazioni dentarie;
  • la densità della saliva del paziente (più è liquida meno stimola l’effetto ventosa).

Mano a mano che si eseguono estrazioni dentarie e con l’uso estensivo di protesi mobili,  la cresta ossea si consuma. Se la cresta ossea è molto consumata, viene meno la stabilità delle protesi. Questo è il classico caso in cui si dice che la dentiera balla e di conseguenza la masticazione non è efficiente. Per questa ragione ci si serve di paste che stabilizzano la dentiera alla gengiva per alcune ore.

    Svantaggi della dentiera mobile

    Anche se la dentiera mobile costa meno della dentiera fissa, presenta diversi svantaggi che la rendono meno conveniente dell’alternativa:

    • minore efficienza;
    • poca stabilità nella masticazione (può fuoriuscire dalla bocca quando si parla);
    • deve essere rimossa dalla bocca di notte;
    • può causare dolore alle gengive.

    la protesi scheletrata

    Questa categoria di protesi può rientrare nel gruppo delle protesi rimovibili e molto frequentemente viene utilizzata nei pazienti nei casi in cui: 

    • il paziente non desideri sottoporsi a interventi di tipi implantologico chirurgico, per scelta oppure per problemi corporei;
    • vi sia un’insufficienza ossea quindi non sarebbe permesso l’inserimento e la buona riuscita di un intervento implantologico;
    • ci siano delle motivazioni di carattere economico;
    • in alcuni casi, in cui nel cavo orale sono ancora presenti dei denti naturali sani, si può utilizzare una protesi parziale rimovibile scheletrata.

    Si tratta di una protesi mobile con un sottile rinforzo metallico che permette di non sopportare un eccessivo ingombro in bocca.

    Prima parte

    Essa è costituita da una barra palatale o linguale che è la parte che collega la parte destra alla parte sinistra e che nell’arcata superiore passa sopra al palato mentre nella arcata inferiore passa dietro agli incisivi inferiori ed è coperta dalla lingua.

    Seconda parte

    L’altra parte importante dello scheletrato è rappresentata dai ganci che vengono modellati dall’odontotecnico in modo preciso, così da adattarsi perfettamente ai denti presenti nell’arcata.

    Terza parte

    Infine il terzo elemento è rappresentato dai denti generalmente in resina, che vengono applicati sopra la parte metallica a sostituire i denti mancanti.

    Questi denti vanno ad appoggiarsi con la loro base direttamente sulla gengiva (sella) del paziente e vi distribuiscono il carico masticatorio.
    Questa protesi ha una doppia modalità’ di scaricare le forze della masticazione:

    • sui denti di appoggio che fungono da ritenzione della protesi, cioè’ la fanno stare ferma;
    • sulla mucosa (la gengiva) della zona edentula (dove mancano i denti).

    protesi fissa

    La tecnica Toronto Bridge prende il nome dall’omonima città del Canada nella quale fu presentata da Per-Ingvar Brånemark nel 1982. Da allora vennero sviluppate diverse varianti di questa metodologia. La Toronto bridge, che eseguiamo nel nostro centro a Padova, è una protesi che viene applicata agli impianti sottostanti, solitamente a 4 o 6, e che funge da ponte (bridge) per ricostruire l’ intera arcata. La protesi Toronto bridge può essere basata su 4 impianti dentali (All on four) e o 6 impianti (All on six) e permette di inserire 12-24 nuovi denti per ciascuna arcata. In questo modo si ottiene una distribuzione delle forze masticatorie più corretta. Grazie all’impiego di materiali di ultima generazione si possono ottenere protesi di lunga durevolezza e dall’elevata sicurezza. La scelta tra la metodologia più conveniente tra All on four e All on six dipende dalla situazione specifica del paziente.

    La protesi fissa Toronto Bridge prevede l’utilizzo della gengiva finta (flangia) in quanto quest’ultima nasconde gli impianti dentali: ciò permette di inserirli in qualsiasi punto senza dover rispettare i limiti della preservazione dell’estetica.

    I vantaggi per il Paziente

    La Toronto Bridge viene realizzata per permettere alla gengiva di restare sotto la linea del sorriso. I vantaggi della Toronto Bridge comprendono:

    • aspetto gradevole;
    • ottima stabilità;
    • trattamento meno costoso;
    • trattamento non invasivo;
    • tempi rapidissimi (in poche ore è possibile consegnare al paziente una protesi fissa).

    Gli svantaggi

    Gli svantaggi della Toronto Bridge comprendono la gengiva finta (flangia), che il pazienta in genere non gradisce perché tema che si veda. La gengiva finta permette di coprire gli impianti sottostanti e di celare la mancanza di osso, quando la gengiva fa da punto di connessione fra gengiva finte e vera. Per pulire la protesi si consiglia di ricorrere a idropulsori e scavolini. Poiché la pulizia non è facile, si consigliano periodiche ablazioni del tartaro e almeno una visita l’anno per verificare le condizioni igieniche.