La ricostruzione ossea dentale: cos’è e quando effettuarla

da | Dic 24, 2021 | IMPLANTOLOGIA, News

Sorridere è un diritto di tutti, e l’implantologia dentale permette di sopperire ai denti mancanti. Purtroppo alcune persone non possiedono la quantità d’osso necessaria per collocare gli impianti dentali e assicurarne la stabilità a lungo termine.

La ricostruzione ossea dentale è una procedura che permette di tornare a sorridere, in tempi brevi e senza patire dolore, aumentando l’altezza e la densità dell’osso mascellare, al fine di collocare l’impianto in maniera corretta.

Cos’è la ricostruzione ossea dentale?

La ricostruzione ossea della cresta dentale (Split Crest) consiste in un intervento di incremento della cresta senza denti in senso orizzontale. Questa tecnica è utile per risolvere le atrofie ossee delle arcate dentali, inserendo materiale sostitutivo che compensa l’assenza di osso mascellare.

L’osso residuo infatti può essere insufficiente a causa della riduzione di volume (atrofia ossea) a collocare gli impianti in maniera idonea, ad esempio per via della perdita di denti (edentulia) o delle malattie che interessano il cavo orale (piorrea).

Quando bisogna ricorrere alla ricostruzione ossea dentale?

Fino a pochi anni or sono, la soluzione praticamente obbligata alla mancanza di denti sarebbe stata indossare una dentiera, oppure ricorrere a “ponti” ovvero ancorare le protesi dentarie a denti naturali sani. La moderna odontoiatria ha permesso di giungere alla rigenerazione ossea che permette di accrescere l’altezza e la densità ossea, rendendo agevole installare protesi fisse con risultati stabili e duraturi.

In generale la ricostruzione ossea dentale è consigliata in caso di:

  • osso mascellare insufficiente
  • perdite o estrazioni dentali
  • malattie parodontali
  • protesi mobile adottata per lungo tempo

Come funziona la ricostruzione ossea?

La ricostruzione dentale ossea è una pratica che prevede di introdurre materiale sostitutivo dell’osso mascellare assente.

Il materiale osseo in questione può essere biomateriale ottenuto da cellule staminali (materiale biocompatibile con l’osso naturale) per spingere l’osso a rigenerarsi, e osso autologo (osso presente nel cavo orale e facilmente estraibile) o di banca. L’osso omologo permette di lavorare su una maggior quantità di tessuto e di eseguire l’intervento in anestesia locale e senza necessità di ricovero.

La ricostruzione ossea dentale avviene in regime di sedazione cosciente e anestesia locale.

Nel caso di pazienti edentuli l’odontoiatra può decidere di estendere la cresta per rendere più fattibile l’inserimento degli impianti. Quando possibile, conviene eseguire il posizionamento dell’impianto nella stessa seduta durante la quale occorre estrarre il dente naturale. In questo modo è più facile ottenere una guarigione spontanea più celere e un migliore risultato estetico.

La ricostruzione di cresta ossea consiste in una tecnica chirurgica che permette di aumentare lo spessore dell’osso, quando quello naturale presente è molto assottigliato. La ricostruzione ossea tramite inserimento di biomateriale permette di riempire il vuoto che si è generato nella cresta ossea. Lo split crest (cresta ossea a lama) è una tecnica chirurgica che permette di “rimpolpare” l’osso mascellare troppo sottile.

La ricostruzione ossea può rendersi necessaria anche quando i vecchi impianti devono essere sostituiti; la stessa rimozione può portare a danneggiare l’osso e ripristinare la quantità necessaria per rendere stabili i nuovi impianti.

L’intervento di ricostruzione dentale segue le seguenti fasi:

  • si esegue l’anestesia locale
  • l’odontoiatra apre la gengiva per accedere all’osso
  • l’odontoiatra riempie la zona da ricostruire con la sostanza rigenerativa o con l’osso da trapiantare
  • si applica la membrana rigenerativa
  • il paziente entra nel periodo di recupero, durante il quale lo specialista può raccogliere informazioni dal paziente sul decorso ed eseguire eventuale visita con radiografia.

Come capire se è necessario eseguire una ricostruzione ossea dentale?

Per capire se la quantità di osso presente è sufficiente occorre eseguire una radiografia volumetrica (TAC cone-beam) per analizzare la conformazione ossea e decidere se bisogna svolgere interventi di ricostruzione ossea prima o dopo l’installazione dell’impianto.

Le moderne tecnologie di scansioni digitali permettono di verificare con molta precisione le condizioni della struttura ossea che andrà a ricevere l’impianto.

Quando il paziente non ha abbastanza osso per procedere a inserire l’impianto, è valutabile l’opzione di ricostruzione ossea per raggiungere la quantità necessaria per eseguire l’intervento di impiantistica. Lo specialista quindi valuta l’appropriato tipo di impianto da inserire e quale ricostruzione ossea eseguire tra quelle a disposizione.

Ricostruzione ossea dentale – I vantaggi

Rispetto ad altri procedimenti, questa procedura presenta disagi molto contenuti per il paziente (si svolge in regime di sedazione cosciente) e tempistiche molto brevi. Allo stesso tempo, durante l’intervento si può procedere con l’osteointegrazione e a inserire gli impianti per completare il processo.

I materiali impiegati nel processo di ricostruzione sono certificati e non presentano rischio di rigetto.

Ricostruzione ossea dentale – I tempi

I tempi di ricostruzione dell’osso sono soggettivi e variano a seconda dell’età del soggetto e delle sue condizioni fisiche, e dall’attenzione del paziente con cui segue le indicazioni dell’odontoiatra. L’intervento in genere dura 15/30 minuti ma le operazioni più complicate possono durare anche un’ora e mezza.

La ricostruzione ossea si consolida completamente nel giro di 3 mesi / 1 anno.